Fior di virtu historiale

  • Dati bibliografici

    Opera

    Titolo

    Fior di virtu historiale

    Titolo identificato

    Fiore di virtù

    Pubblicazione

    Firenze : [Bartolomeo de' Libri], 1491. - ISTC

    Luogo di pubblicazione

    Firenze

    Data

    1491

    Descrizione fisica

    58 c. ; 4°

    Lingua

    Italiano

    Formato

    Testo a stampa

  • Descrizione

    Descrizione Opera

    L’anonimo Fiore di virtù è un componimento redatto a cavallo tra il XIII e il XIV secolo e attribuito a un certo Fra Tommaso, forse identificabile con il bolognese Gozzadini. Il testo è suddiviso in trentacinque capitoli articolati nella maniera seguente: la definizione di una virtù o di un vizio; una comparazione tratta dal mondo degli animali; una citazione autorevole; un esempio. Riprodotta da un cospicuo numero di manoscritti, l’opera ebbe una diffusione piuttosto ampia, soprattutto a partire dalla prima edizione a stampa veneziana del 1471. Tra le varie edizioni del testo, quella pubblicata a Firenze nel 1491 da Bartolomeo di Libri presenta illustrazioni che vengono riprese direttamente da Leonardo. Il libretto, citato nelle liste leonardiane di libri (Codice Atlantico c. 559r; Codice Madrid II c. 2v), ebbe una notevole influenza sulle favole e sul bestiario (Codice H). Proprio come nel Fiore, una delle categorie più produttive nelle favole vinciane sono gli uccelli: il cardellino, ad esempio, dovette destare un interesse particolare in Leonardo, che decise di ricopiare interamente nel suo bestiario il passaggio del Fiore relativo all’uccellino, per poi trarne un’impresa (Codice Atlantico c. 190v). Anche per il capitolo sul falcone, riscritto più volte, Leonardo si serve del Fiore come fonte primaria: il rapace, simbolo di magnanimità poiché capace di trasportare grandi prede, viene accostato al bilancino, simbolo di costanza, generando così un’impresa d’invenzione interamente leonardesca (Codice Forster II c. 63r). Tra gli altri capitoli del bestiario modellati sul Fiore di virtù, esemplari sono quelli relativi all’asino e alla formica: mentre il primo viene raffigurato come simbolo dell’astinenza, la seconda è eletta invece a rappresentare la prudenza.

    Giuditta Cirnigliaro / lb

  • Bibliografia

  • Localizzazione

    Conservato presso

    Library of Congress, Washington - LC

    Risorsa Digitale

    Biblioteca Europea di Informazione e Cultura - BEIC

  • Soggetti

    Discipline

    Religione
    Filosofia

  • Testimonianza dell'opera

    Modalità

    Sicuramente citato o utilizzato

    Data prima testimonianza

    c. 1494

  • Relazioni